venerdì 14 gennaio 2011

[AcusticOne] Yamaha LLX6A



Il primo amore non si scorda mai... non se questo è sempre vero nei rapporti umani ma sicuramente almeno per me è vero relativamente alla chitarra. Nel lontano 1986, quando avevo 16 anni e da circa due avevo iniziato a strimpellare le sei corde nella parrocchia del mio quartiere, i miei mi regalarono una chitarra folk acquistata alla Ricordi di Piazza Venezia in Roma. Era una modello che appena provato aveva subito fatto scattare la scintilla. Era una Yamaha FG460 S... La FG sta per Folk Guitar e alla Yamaha è associata allo stile D (Dreadnought) coniato dalla MARTIN, uno stile che ho quasi sempre rispettato nelle mie successive compagne di avventura.


Chitarra di alta liuteria, con intersi in abalone e madre perla, con il imbolo del gabbiano sui tasti e al dodicesimo con le ali più sollevate. Suono ottimo e manico eccezionale.

La Chitarra dopo qualche anno la mia prima Folk cedette il posto ad chitarra preamplificata sempre della Yamaha: la APX4 (1990) che rispetto alle dimensioni della D è più stretta e più comoda con spalla mancante (cutway) per prestazioni Live.

Da quando ho ripreso a suonare con l'Altro Gruppo ho avuto il piacere di suonare anche una Yamaha CPX8 nel 2007 stile mini Jumbo con una amplificazione mic+piezo ottimo, una delle chitarre migliori come rapporto qualiotà prezzo ma per un amante dello stile Folk Dreadnought non c'era quel feeling che ho ritrovato da qualche giorno. 

Infatti dopo aver venduto altre chitarre ho potuto investire i soldi su un modello della serie LL (artigianale fatte a mano della Yamaha) che appena provata nel negozio di fiducia MUSICA E' (Roma) subito mi fatto ritornare indietro di circa 24 anni. La chitarra è il modello LLX6A, come riportato sul sito ufficiale della Yamaha ha il top in abete Engelman, le fasce ed il fondo in palissandro, manico a 3 strati in mogano e palissandro, meccaniche dorate ed un sistema di amplificazione innovativo denominato System57 che rappresenta una evoluzione dei sistemi A.R.T.(Acoustic Resonance Transducer) sviluppati dalla casa giapponese.

Il System57 ha 3 vie ovvero presenta ben tre pickup, il classico sotto il ponticello e gli altri nell'estremita del ponte per una controllo specifico sulle corde basse e quelle alte.

L'ho provata da spenta ed ha uno suono equilibrato, ottimo volume ed ottima timbrica con un certa predominanza dei bassi ma questo dipende anche dal tipo di corde che vengono montate.

Attaccandola in maniera diretta al mixer della sala dove provo con la band (L'Altro Gruppo, CTRL+C) ho potuto apprezzare una riproduzione molto naturale del suono acustico. Agendo sui controlli dei tre pickup e sull'equalizzazione a tre bande presente si possono regolare le sfumature che uno vuole. Unico punto debole il tuner integrato, non proprio preciso....

Un chitarra sicuramente paragonabile a modelli blasonati di case come Martin e Taylor che costano almeno il doppio. Insomma se dovette acquistare una chitarra acustica amplificata con ottima resa da spenta e amplificata fateci un pensierino. Per meno di 600 euro vi portate a casa un pezzo di liuteria con un suono eccezionale e che vale almeno il doppio come rapporto qualità/prezzo.

La Yamaha fornisce anche una custodia rigida moderna, pratica, nonché il tappo per la buca, chiave per regolare l'action (fatelo fare sempre da un Liutaio) e tagliando di garanzia.

Ringrazio l'amico Pasquale (conosciuto su mercatino musicale) che possessore del modello similare con corpo medium Jumbo (LJ6) mi aveva sempre parlato della qualità della serie L della Yamaha. Da uno scambio di email è partito il nuovo interesse ed una volta provata la versione Dreadnought subito mi si è acceso il cuore e ho aspettato che entrasse qualche euro per riprendere un rapporto di amore troppe volte interrotto.... vedremo se ci sarà un futuro.

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